photo by Ian Beckley © 2019
System Dynamics alla European Transport Conference
Come valutare gli impatti a lungo termine dei sistemi di trasporto pubblicoLa European Transport Conference (ETC), giunta oramai alla sua 48a edizione, si sarebbe dovuta tenere a Milano, ma a causa delle restrizioni COVID si è invece svolta in modalità “virtuale”. In qualità di membro della commissione programmatica sulla “System Dynamics”, sono stata coinvolta nelle discussioni sulle modalità di svolgimento online delle interazioni, che, nel complesso e con grande soddisfazione da parte degli organizzatori, sono state un successo e si sono svolte senza problemi dal punto di vista dei partecipanti.
La System Dynamics – SD – è un tema relativamente nuovo (al suo secondo anno) per l’ETC, sostenuto dal System Dynamics Society Special Interest Group in Transportation. Il concetto di “System Dynamics” come metodologia specifica non è, infatti, ancora stato pienamente compreso dal grande pubblico. Per questo è fondamentale che la comunità dei trasportisti possa confrontarsi ampiamente attorno questa tematica in occasione di un evento così importante.
Mobilità urbana, mobilità futura e decarbonizzazione sono stati i temi principali attraverso i quali il concetto di SD è stato indagato durante la conferenza. Grazie alle esperienze, agli studi e alle ricerche dei relatori, abbiamo avuto la possibilità di scoprire come si stia sviluppando l’approccio SD in tutta Europa. Le applicazioni della SD per la ricerca e la pratica nel campo dei trasporti sono state presentate in sette speech suddivisi in tre sessioni.
Casi di studio
L’applicazione della SD allo studio di fattibilità di una linea tranviaria nella città di Bolzano – presentata da NET Engineering – è stata l’occasione per comprendere meglio i vantaggi del suo utilizzo per progetti di trasporto complessi che richiedono una valutazione economica, sociale e ambientale, sviluppando un “Causal Loop Diagram” (Diagramma del ciclo causale) che tiene conto delle principali istanze degli stakeholder. Inoltre, il Causal Loop Diagram sviluppato ha permesso a tecnici e decisori politici di ottenere una comprensione comune degli impatti a lungo termine della nuova tranvia sulle dinamiche urbane, a vantaggio di eventuali ulteriori interventi relativi alle politiche di mobilità urbana.
Su questo stesso tema l’Università di Leeds sta sviluppando un modello SD inerente schemi di regolazione delle quote-emissione nell’ambito dei sistemi di trasporto (tradable transport permit schemes). La ricerca vuole affrontare secondo un approccio SD la complessità intrinseca della governance per questi schemi innovativi di politica della mobilità, prendendo in considerazione elementi di natura giuridica ed etica, finalizzato a coinvolgere e raccogliere posizioni ed esigenze, per definizione contrastanti, di una larga molteplicità di gruppi di decision-makers. Di fatto, la System Dynamics è un approccio ideale per cogliere le variabili e le relazioni chiave all’interno di tali schemi, ipotizzare scenari per aiutare a comprendere i comportamenti degli attori e identificare in quali condizioni gli obiettivi possono essere realizzati.
Anche lo sviluppo di specifici tool è al centro degli studi sulla SD. WSP ha presentato all’ETC uno strumento, sviluppato attraverso un’interfaccia di facile utilizzo, in grado di catturare le dinamiche d’uso e le interazioni tra veicoli elettrici, automatizzati e condivisi. Parallelamente, l’Università di Scienze Naturali (BOKU), in Austria, sta implementando un tool con l’obiettivo di superare le barriere di implementazione e sviluppare un Causal Loop Diagram. Per ottenere questo risultato, i ricercatori stanno utilizzando un metodo di analisi qualitativa delle interviste (effettuate online a causa delle restrizioni COVID) relativamente alle soluzioni di mobilità integrata. La stessa Università sta anche lavorando ad un gioco educativo destinato a bambini della fascia 12-13 anni per facilitare la comprensione delle politiche di trasporto, introducendoli al contempo ai concetti della teoria dei sistemi.
Per quanto riguarda l’uso della SD per la “Decarbonizzazione”, il JRC della Commissione Europea ha sviluppato il Powertrain Technology Transition Market Agent Model (PTTMAM), un esteso modello di simulazione SD per lo sviluppo della tecnologia per i veicoli leggeri in Europa. In occasione dell’ETC, è stato presentato uno studio riguardante l’impatto generato dai “meccanismi di offerta” sulle emissioni medie di CO2 delle automobili nuove nell’UE, concludendo che i decisori politici devono prendere seriamente in considerazione come il rispetto degli obiettivi specifici di decarbonizzazione influenzi le scelte dei produttori di veicoli. Inoltre, il KTH ha presentato un approccio SD alla valutazione dell’impatto dell’introduzione di autocarri elettrici a guida autonoma sul raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione svedesi del 2030, prendendo in considerazione anche le analisi di incertezza di sei scenari che possono servire per guidare le necessarie scelte politiche.
Discussioni ed approfondimenti
Tutte le sessioni hanno portato a interessanti discussioni circa il coinvolgimento sia del pubblico che dei decisori politici in merito alla System Dynamics come strumento per la semplice simulazione e visualizzazione. In particolare, è stato evidenziato come sia gli elementi quantitativi (modello di stock-flow) che qualitativi (causal loop diagram) presentino vantaggi e soluzioni applicative per i diversi stakeholder, a seconda delle loro esigenze di fondo. Come esperta di SD, lascio sul tappeto alcune questioni aperte, che il dibattito emerso durante le sessioni della ETC ha posto in evidenza.
Chiaramente, la necessità di comprendere le esigenze degli stakeholders fin dall’inizio del processo di coinvolgimento rimane strategica, per sviluppare un approccio che sia realmente efficace e garantisca che lo stakeholder riceva il corretto livello di informazione richiesto. D’altro lato, ci si chiede quanto sia necessario coinvolgere i portatori di interesse nei meccanismi teorici, quantitativi del processo e quanto invece possa essere più di ostacolo per raggiungere gli obiettivi di analisi.
È qui che si incerniera il tema del gaming, o della creazione di semplici front-end che, pur non raggiungendo valutazioni quantitative, pur non affrontando in modo approfondito le complessità interne del sistema, forse costituisce lo strumento più efficace per l’engagement e la partecipazione. Quanto facilita e quanto “allontana” rispetto allo stakeholder più attento ad una comprensione profonda dei fenomeni? Come “dosare” i due approcci?
Infine, riflettendo sull’attualità delle sfide globali, l’altro punto chiave della discussione è relativo a quanto incidano le restrizioni indotte dalla pandemia da COVID sui temi di SD. Quanto la pandemia ha limitato i processi di coinvolgimento degli stakeholders? Quanto sta modificando il contesto di riferimento, influenzando i processi di ricerca in tal senso? Alcuni speaker hanno dovuto constatare che le metodologie da loro pianificate per la raccolta dei dati e la costruzione dei modelli che richiedevano un contatto faccia a faccia hanno dovuto essere trasferite online, introducendo barriere alla comunicazione. Benchè alcune interviste possano essere effettuate altrettanto bene in videoconferenza, è importante costruire nuovi strumenti per ottenere un determinato coinvolgimento, fino ad arrivare allo sviluppo Group Model Building per i diagrammi Causal-loop. Chiaramente La videoconferenza può consentire di riunire più persone nello stesso meeting, ma non offre a tutti la stessa opportunità di prendere in considerazione diagrammi complessi e di discutere in modo chiaro e costruttivo i potenziali conflitti di opinione. In questo senso, lo sviluppo di metodologie online può servire ad estendere il coinvolgimento sul modello della System Dynamics ad un pubblico più ampio di quanto non sia stato possibile in passato e creare nuove intuizioni e nuovi approcci verso la costruzione di modelli più olistici.