Vista zenitale e fotoinserimento dell'impalcato del nuovo Ponte della Becca
Modellazione 3D e Rendering a cura di NET Engineering
Progetto di fattibilità per il nuovo Ponte della Becca
Un esempio di progettazione integrataNET Engineering da sempre propone un approccio di sistema ai temi dell’ingegneria derivante dalla consapevolezza che, per ottenere risultati di eccellenza, è necessario un approccio “olistico” e integrato ai molteplici aspetti coinvolti nella progettazione.
Un esempio di progettazione integrata è quanto sviluppato da NET Engineering, in raggruppamento con lo studio di ingegneria CFC – Carlos Fernandez Casado e con l’ing. F. Torta, nell’ambito dello Studio di fattibilità per il Ponte della Becca, bandito da Infrastrutture Lombarde Spa (oggi ARIA Spa) per conto della Regione Lombardia.
Il contesto
Siamo in provincia di Pavia, alla confluenza tra Po e Ticino, dove il Ponte della Becca, realizzato nel 1912 per rendere stabile e non più soggetto alle condizioni dei due fiumi il collegamento tra l’Oltrepò e il resto della Lombardia, costituisce ormai un elemento imprescindibile del paesaggio e della stessa identità del luogo, della memoria collettiva e del senso di appartenenza delle persone che qui vivono.
Dopo oltre 100 anni dalla costruzione, tuttavia, il ponte esistente non risulta più in grado di svolgere a pieno la sua funzione di collegamento. Concepito per un traffico diverso da quello attuale, per volumi ma anche caratteristiche dei mezzi – velocità e carichi assiali –, attualmente impone forti limitazioni al transito: divieto ai mezzi pesanti, ad esclusione di quelli del Trasporto Pubblico e di emergenza, e limiti di velocità a 50 km/h con varchi di accesso per i veicoli leggeri.
Da questa situazione e dalle sollecitazioni del territorio la decisione della Regione Lombardia di avviare l’iter per la realizzazione di una nuova opera di scavalco con un bando per la redazione del Documento di Fattibilità, suddiviso in due fasi: l’individuazione e confronto delle alternative e l’approfondimento progettuale della soluzione preferibile.
L’approccio progettuale
Un contesto complesso per le caratteristiche idrauliche e geologiche, sensibile sotto il profilo strettamente ambientale – siamo all’interno del Parco del Ticino – e delicato sotto quello paesaggistico, per l’ampiezza degli spazi, le dimensioni al di fuori della “scala” ordinaria e l’impossibilità di eludere il confronto visivo con il ponte esistente; l’imperativo dell’efficienza, per un’opera che può trovare la sua giustificazione soprattutto nell’utilità che sarà in grado di generare per la collettività e la necessità di dialogare con gli stakeholder per giungere ad una soluzione il più possibile condivisa.
Tutto questo ha portato a individuare la progettazione integrata come unica modalità operativa per giungere ad una soluzione in grado di rappresentare utilità, efficienza, sostenibilità e iconicità.
Già in fase di individuazione dei partner e di formulazione della proposta di gara, la scelta di NET è stata dichiaratamente quella di puntare su un approccio “olistico” e multidisciplinare.
L’esperienza e le competenze interdisciplinari di NET nella progettazione di infrastrutture di trasporto sono state integrate con quelle di uno dei maggiori specialisti a livello internazionale nella progettazione e realizzazione di grandi ponti, lo studio spagnolo CFC – Carlos Fernandez Casado, e con l’expertise nella valutazione degli impatti economici delle infrastrutture di trasporto e la profonda conoscenza del contesto lombardo dell’ing. Fabio Torta.
Il team di progetto è stato costituito raggruppando specialisti con specifiche competenze nel campo dell’analisi della mobilità, dell’idraulica, della geotecnica, della valutazione e progettazione ambientale, della progettazione delle infrastrutture di trasporto, del BIM management, del calcolo strutturale, della progettazione e realizzazione di grandi ponti in contesti sensibili, del visual design, del life cycle assessment, della resilienza dei sistemi infrastrutturali, delle smart infrastructure, della valutazione economica degli effetti della realizzazione delle infrastrutture di trasporto.

Il Nuovo Ponte della Becca nel contesto di progetto – Modellazione 3D e Rendering a cura di NET Engineering
Il progetto
Il progetto è stato sviluppato in modo da consentire e mantenere una visione a 360 gradi sia dell’intervento che del contesto in cui si colloca, concepiti, sia singolarmente che insieme, come sistemi interdipendenti e non semplicemente come il risultato della somma di elementi separati.
Così la definizione degli obiettivi di efficienza tecnica ed economica, di sicurezza idraulica, di tutela dell’ambiente (sia nel senso di habitat naturale che habitat umano) e dei beni collettivi (tra cui il paesaggio e la memoria), sono stati incrociati con le opportunità e i vincoli riconosciuti attraverso le analisi dei diversi sottosistemi coinvolti (mobilità, contesto idraulico, ambiente naturale e antropizzato, geologia, tecniche costruttive, per citare i principali) intesi come componenti di un unico sistema complesso. Ne sono scaturite una serie di alternative progettuali, differenti tra loro principalmente per localizzazione e soluzione architettonico-strutturale proposte per la nuova opera di scavalco.
Le alternative progettuali, così come la proposta di conversione a diverso uso del ponte esistente, sono state illustrate ai principali stakeholder istituzionali. Le osservazioni arrivate di ritorno, stimolo ad un ulteriore allargamento della visione d’insieme sul progetto, hanno contribuito all’affinamento delle proposte progettuali che sono poi state sottoposte ad una rigorosa fase di valutazione e confronto.
La volontà di garantire una valutazione ad ampio spettro, che tenesse conto sia degli aspetti più facilmente quantificabili in termini economici sia degli aspetti legati alla sostenibilità, ambientale e sociale oltre che economica e con riferimento all’intero ciclo di vita utile, ha portato a sviluppare una metodologia di confronto basata sull’Analisi Costi Benefici, condotta per ogni singola alternativa, abbinata ad una Analisi Multi-Criteria impostata sul sistema di rating EnvisionTM e sul Life Cycle Assessment.
Il risultato è stato una indicazione chiara e confrontabile sulle caratteristiche non solo in termini di efficienza economica ma anche di prestazioni complessive delle singole alternative che ha consentito una rapida valutazione della soluzione preferibile da sottoporre ad approfondimento progettuale.

Fotoinserimento del Nuovo Ponte della Becca: prospetto – Modellazione 3D e Rendering a cura di NET Engineering
Gli approfondimenti
L’approfondimento progettuale è stato anch’esso sviluppato nella consapevolezza della necessità di mantenere sempre una visione d’insieme e garantire l’integrazione efficiente tra tutti i sottosistemi e le relative esigenze, anche attraverso una corretta impostazione del processo progettuale e una adeguata condivisione del lavoro tra i diversi specialisti.
Così gli approfondimenti di analisi degli impatti ambientali hanno suggerito opportuni affinamenti al tracciato planimetrico su cui si inserisce la nuova opera di scavalco.
Le esigenze legate allo smaltimento delle acque di piattaforma dell’opera (lunga complessivamente oltre 2500 metri), i vincoli imposti dal contesto idraulico e ambientale alla localizzazione di aree idonee al trattamento e recapito finale e gli obiettivi di minimizzare la quota del piano stradale per ridurre l’impatto visivo dell’opera, sono stati messi a sistema in una soluzione finale soddisfacente tutte le esigenze rilevate.
Le analisi trasportistiche già condotte sono state approfondite per fornire indicazioni di maggior dettaglio utili a guidare il corretto dimensionamento delle intersezioni di progetto e a valutare le possibili ricadute, e le relative contromisure, su quelle non oggetto di intervento.
Lo sviluppo di un modello di simulazione idraulico ha permesso di verificare e affinare la progettazione per quanto riguarda la messa in sicurezza dell’intero tracciato Pavia-Broni e, integrato con i dati sulle caratteristiche geometriche delle pile e delle fondazioni ha fornito i dati sullo scalzamento necessari ad affinare il dimensionamento e la verifica dell’elemento strutturale.
Un modello di calcolo strutturale ha consentito il preciso dimensionamento degli elementi strutturali su cui poi è stato possibile affinare la progettazione del ponte e dei viadotti di approccio, comprese le opere di completamento, e verificare gli esiti complessivi sotto il profilo architettonico. I dati raccolti mediante indagini geotecniche, appositamente condotte nonostante non strettamente richieste a questo livello progettuale, hanno fornito gli elementi necessari all’approfondimento delle verifiche geotecniche (tra cui quella sulla liquefazione delle sabbie).
Le tecniche del visual design sono state utilizzate per consentire agli stakeholders una immediata comprensione dell’opera e dei suoi impatti visivi e paesaggistici.
Considerazioni legate alla gestione e manutenzione delle opere per l’intero ciclo di vita utile hanno portato, tra l’altro, ad adottare le soluzioni studiate per le smart infrastructure per il monitoraggio strutturale delle nuove opere. Il modello di simulazione del traffico già sviluppato nella prima fase è stato utilizzato per approfondire il tema della resilienza dell’opera sia a fronte di incrementi di traffico, legati a eventuali future modifiche dell’assetto insediativo, sia di un’eventuale perdita di funzionalità degli altri ponti sul Po presenti in provincia di Pavia.

Fotosimulazione del Nuovo Ponte della Becca con vista dall’impalcato stradale – Modellazione 3D e Rendering a cura di NET Engineering
Il risultato
Il risultato del processo progettuale è un’opera che risponde appieno alle esigenze per cui viene realizzata, efficiente sotto il profilo economico, che si integra nel contesto in cui si inserisce, arricchendolo e con impatti ambientali contenuti e comunque compensati nello stesso ambito in cui si generano.
Un lavoro che ha riscontrato l’apprezzamento del committente e degli stakeholder per la completezza e l’approfondimento delle tematiche affrontate, in grado di fornire una valida base alle successive fasi progettuali.
Un risultato raggiunto grazie alla scelta di un approccio integrato, nonostante le limitazioni imposte dal lockdown per l’emergenza Covid-19 e la necessità di sviluppare l’intera fase di approfondimento progettuale in modalità smart working.
