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La Food Policy di Milano: percorsi, valori, flussi.
Politiche attive e trasversali per la sostenibilità del sistema alimentareÈ il momento delle città. In un quadro geo-politico fluido, spesso instabile e segnato da tensioni e diffidenze, le città assumono sempre di più un ruolo rilevante, al di là della scala specifica di azione, con politiche attive e innovative, azioni che promuovono reti fra diversi soggetti e scambio di buone pratiche che fanno della sostenibilità un elemento irrinunciabile. È il caso, ad esempio, della rete C40 che coinvolge decine di città impegnate a fronteggiare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e del Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP), il Patto internazionale che vede oltre 200 città in più di 60 paesi del mondo impegnate a promuovere politiche alimentari sostenibili ed eque. Il cibo è di per sé un tema “universale”, che riguarda ogni giorno tutti in tutto il globo, e rappresenta una leva di cambiamento fondamentale di fronte alle sfide di questo secolo.
Da Expo 2015 al Milan Urban Food Policy Pact
L’impegno delle città per politiche alimentari sostenibili è uno degli elementi cruciali della legacy di Expo2015, che ha avuto il merito di porre un’attenzione fondamentale sui temi legati al cibo prima, durante e dopo il grande evento internazionale tenutosi a Milano.
Il Sindaco di Milano di allora, Giuliano Pisapia, nel febbraio 2014, in vista di Expo, lanciò la sfida globale alle città del mondo proponendo un’alleanza fra città che diede origine al Milan Urban Food Policy Pact e, nello stesso tempo, chiese un impegno specifico della città di Milano sulla sostenibilità alimentare, a partire dal gravoso e paradossale tema dello spreco alimentare.
La Food Policy di Milano nasce quindi da tale volontà politica, condivisa con la Fondazione Cariplo, che ha investito fin da subito nella costruzione di questo strumento di policy trasversale.
La Food Policy si configura come un programma di supporto al governo della città, realizzato a partire da un’attenta analisi dei dati di contesto, svolta in collaborazione con tutti i soggetti del sistema alimentare: istituzioni pubbliche e realtà private, centri di ricerca, università e scuole, per identificare i punti di forza e di debolezza del sistema alimentare milanese, alla luce di obiettivi di sostenibilità che coniugano la lotta alla povertà alimentare con l’impegno per la qualità delle produzioni agroalimentari, l’accesso a cibo sano per tutti con le scelte quotidiane a disposizione dei cittadini, a partire dai più piccoli nelle mense scolastiche, la lotta allo spreco di cibo con l’investimento in un sistema complessivo di riduzione dei rifiuti.
Il sistema alimentare locale è molto complesso e comprende la produzione, la trasformazione, il sistema di domanda e offerta tanto nella grande distribuzione quanto nel commercio al dettaglio. Un sistema inserito nei flussi di scambio globali e locali, potenzialmente condizionabile dalle scelte dei cittadini, dalle politiche locali e dalle scelte delle imprese.
La ricerca, realizzata nel 2014 con l’obiettivo di decifrare il sistema alimentare locale e farne conoscere le connessioni e le strutture così come i processi di funzionamento e le politiche in corso, è stata inoltre accompagnata da un percorso di coinvolgimento della cittadinanza con incontri nei 9 Municipi e focus group con esperti, associazioni, imprese, start up, concluso con un town meeting.
Cinque obiettivi prioritari
L’importanza di partire da un dataset di conoscenza è stato un passo fondamentale per poter agire in un’ottica di miglioramento del sistema. Sono state così delineate cinque priorità per la Food Policy di Milano, articolate in 16 indirizzi e 48 azioni, approvate dal Consiglio Comunale nel 2015.
Dal 2017, mi è stata affidata la delega per il coordinamento della strategia sul sistema alimentare e la Food Policy: la legacy dell’Esposizione Universale del 2015 vede la nostra città all’interno di un processo che è insieme politico, culturale e sociale, che chiede un impegno concreto per far sì che le idee di innovazione e cambiamento diventino prassi e abitudine per i nostri cittadini. Il programma ha una durata di 5 anni e, grazie al monitoraggio costante, quest’anno si realizzerà un bilancio complessivo e si rivedranno gli obiettivi insieme al Consiglio Comunale.
Prima fra le priorità della Food Policy è quella di agire per garantire l’accesso al cibo e all’acqua potabile per tutti i cittadini. Infatti ancora molto impegno è necessario per fronteggiare la povertà alimentare, sia in termini di possibilità di accesso a una dieta equilibrata e adeguata per ciascuno che di attenzione alla salubrità di quanto si mangia. Tante azioni sono in corso a tal proposito, in particolare in collaborazione con il Programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile. Il progetto “Frutta a metà mattina” tramite il quale portiamo la frutta nelle scuole a merenda, insieme a Milano Ristorazione (Azienda Municipalizzata) che si occupa della refezione scolastica a Milano cucinando e distribuendo 85.000 pasti al giorno, importante e storico driver della città. Siamo impegnati a rendere sempre più sane le nostre diete, promuovendo un cambiamento di abitudini alimentari e riducendo lo spreco che si verifica anche nelle scuole durante i pasti. Un‘azione di cambiamento culturale e di atteggiamento nei confronti del cibo che inizia sulla tavola dei più piccoli.
L’obiettivo della sostenibilità di un sistema di produzione di qualità – ambientale, sociale, economica e culturale – viene raggiunto anche attraverso la promozione la valorizzazione delle filiere corte, dell’agricoltura periurbana, dell’orticoltura urbana (esemplare è la diffusione degli orti didattici nelle scuole) e la determinazione con cui si promuovono azioni per diminuire la diffusione di plastica monouso. L’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Milano metropoli rurale” e i progetti per lo sviluppo rurale permettono di potenziare la produzione di beni alimentari a livello locale nell’area periurbana e lo scambio di questi beni attraverso le reti locali dei mercati, della ristorazione collettiva e in prospettiva della grande distribuzione. Questa è una grande sfida che però riporta al centro l’idea del recupero della comunicazione e dello spazio fra città e campagna. I distretti agricoli e molti altri attori fanno parte di questo percorso.
L’educazione al cibo, ossia l’educazione agroalimentare, è la terza priorità della Food Policy milanese, e vede un impegno educativo, formativo e comunicativo per promuovere un cambiamento negli stili alimentari, in costante dialogo con gli attori della città che offrono progetti di educazione alimentare in ambiti scolastici ed extrascolastici
Come già detto, obiettivo strategico per la Food Policy milanese è quello della lotta allo spreco (quarta priorità), allineato al target 12.3 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU che ne prevede il dimezzamento entro il 2030.
Una rete di oltre 100 attori concorre a progetti su questo tema, l’ufficio Food Policy del Comune di Milano è a disposizione per coordinare, promuovere e facilitare tutto ciò che si muove in questo ambito, in particolare attraverso la realizzazione di Comunità di Pratica che permettono lo scambio di esperienze, idee e prassi, e degli hub di quartiere contro lo spreco alimentare per la raccolta e la distribuzione delle eccedenze alle persone in difficoltà nei quartieri.
Iniziative, best practice e progetti concreti
Il primo hub di quartiere contro lo spreco alimentare, in Via Borsieri nel Municipio 9, ha appena compiuto un anno (14 gennaio 2020), dimostrando in modo sostanziale l’efficacia di tale azione. Tramite lo studio dei flussi delle eccedenze in arrivo e in partenza dall’hub a cura del Politecnico di Milano, infatti, è stato possibile misurare come in un anno siamo riusciti a recuperare quasi 80 tonnellate di cibo, che corrispondono a circa 154.000 pasti equivalenti, coinvolgendo 21 associazioni no profit territoriali e raggiungendo oltre 4.000 persone.
Vogliamo continuare a far crescere questa esperienza in altri quartieri della città, coinvolgendo sempre più soggetti “vicini” all’hub – supermercati, associazioni e imprese con mense aziendali – che permettano l’instaurarsi di relazioni proficue con il tessuto sociale locale.
Le azioni e i progetti in corso oggi sono tanti e coinvolgono diversi soggetti all’interno e all’esterno dell’amministrazione. Uno fra tanti troverà attuazione nel quartiere del Gallaratese/QT8, dove è stato avviato un studio di fattibilità per la realizzazione di attività di rigenerazione urbana attraverso la realizzazione di frutteto diffuso.
Grazie al lavoro di questi anni riteniamo che il cambiamento culturale sia in atto: sempre più giovani chiedono di poter dare oggi un contributo concreto che sia un investimento per il futuro del Pianeta. Tutto questo è possibile attraverso la continua ricerca di collaborazione attiva con i soggetti locali e per questo, anche per il 2020, il nostro obiettivo è coinvolgere sempre di più i cittadini e chi realizza le pratiche concretamente. A tal fine, proponiamo momenti di incontro e scambio come le Comunità di pratiche, luoghi in cui si ascolta, si discute e si sperimentano le idee e i modelli efficaci di educazione, ricerca, attuazione della sostenibilità. I temi sono tanti, educazione agro-alimentare, riduzione degli sprechi alimentari, filiere corte, reti di città, orti didattici e molto altro sarà oggetto del programma di quest’anno.

Workshop sugli orti didattici – © 2019 Comune di Milano
Tanti sviluppi dunque e tanto lavoro. L’impegno del Comune di Milano va nella direzione di una maggiore sostenibilità del sistema alimentare è questo è stato riconosciuto anche a livello internazionale nel 2018 con il premio di Guangzhou per le Politiche Urbane Innovative.
Attuare la propria food policy è una sfida per ogni città che porta a conoscere a fondo il proprio sistema alimentare, identificare quindi obiettivi, bisogni, strumenti oltre che interlocutori con cui mettersi al lavoro, programmare azioni specifiche per cambiare in modo sistemico il funzionamento dei processi.
I prossimi anni saranno molto importanti per veder crescere i primi semi piantati in questi 5 anni.
