Foto di Karsten Würth da Unsplash.com
Risparmio energetico e attenzione all’ambiente
Esperienze significative in Italia ed EuropaIn un’epoca di cambiamenti climatici ogni piccola iniziativa ha un valore, insieme simbolico e sostanziale, in particolar modo a partire dall’Accordo di Parigi sulle azioni per il clima, grazie al quale 195 Paesi si sono impegnati a intensificare gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C e ad attuare politiche a favore della riduzione delle emissioni.
Tra i vari attori del cambiamento, anche Sinloc apporta il suo contributo verso le “emissioni zero”: la “Società Iniziative Locali SpA”, attiva sia nell’ambito della consulenza che in quello dell’investimento, asseconda infatti questo obiettivo impegnandosi sia in progetti di risparmio energetico che investendo nel settore dell’ambiente e dell’acqua.
Ci sono due iniziative di Sinloc in questo senso che meritano di essere raccontate, la prima delle quali riguarda Ferrara e la sua provincia.

Veduta del paesaggio rurale nella Pianura Padana – immagine daWikipedia
Metropoli di Paesaggio
Questi gli obiettivi del progetto “Metropoli di Paesaggio”, che ha come scenario la provincia di Ferrara: piena Pianura Padana, un territorio con grande disponibilità di vie d’acqua e di piste ciclabili (640 chilometri!), ma oppresso da una mobilità quasi esclusivamente legata all’uso del mezzo privato. In questo contesto, Sinloc supporta la società AESS di Modena che, con altri partner del settore pubblico e privato, ha aderito a EIT Climate-KIC, gruppo europeo nato per la diffusione della conoscenza e dell’innovazione per combattere il cambiamento climatico, promuovendo società basate sull’economia circolare e “zero-carbon”.
Metropoli di Paesaggio è un progetto rivolto alla creazione di una rete intermodale di mobilità sostenibile nella provincia di Ferrara, su un’area complessiva di circa 1500 chilometri quadrati che ospita oltre 200mila abitanti. Si tratta di un’area geografica in cui i percorsi via terra e via acqua possono essere connessi, in modo da creare un’infrastruttura di sistemi di trasporto sostenibili.
La valorizzazione del paesaggio è uno degli obiettivi del progetto, che intende promuovere lo sviluppo delle aree sottopopolate grazie all’incremento dell’accessibilità del capoluogo, con una connessione tra margini e centro della Provincia.
Il progetto pilota sarà sviluppato su un’area intorno al Comune di Ferrara, promuovendo la creazione di una rete multimodale di trasporto passeggeri. Il progetto nella sua visione estesa, invece, è localizzato nella Provincia, in un’area delimitata dai Comuni di Bondeno, Portomaggiore, Porto Garibaldi e Copparo. L’area identificata è attualmente servita da un insieme di sistemi di trasporto: linee ferroviarie, autobus, linee di trasporto tramite vie d’acqua e piste ciclabili. I servizi offerti sono diffusi capillarmente, ma non ancora adeguatamente organizzati e distribuiti. Infatti, nonostante l’ampia offerta, la provincia si caratterizza per un elevato tasso di congestione delle vie di trasporto nelle direttrici intorno a Ferrara e per un progressivo spopolamento delle aree periferiche.
Viene prevista la realizzazione di quattro interventi per la creazione di un sistema intermodale di mobilità sostenibile:
- Il primo è la messa a sistema delle vie d’acqua lungo le quattro direttrici che si diramano dalla città di Ferrara verso i punti cardinali della Provincia, per ottenere un reticolo di connessione capillare, valorizzando anche quei tratti potenzialmente navigabili ma ancora non utilizzati come assi di mobilità.
- Il secondo riguarda i treni, con la riqualificazione delle stazioni sulla dorsale est-ovest (verso Codigoro e verso Bondeno) e l’avvio di un percorso con la Regione Emilia Romagna per la riorganizzazione della frequenza dei passaggi e la riattivazione della linea Dogato-Portomaggiore.
- Il terzo prevede l’introduzione di mezzi pubblici ibridi a chiamata, per coprire le tratte scoperte dal sistema, e l’organizzazione di un servizio serale in connessione con i nodi principali della rete.
- L’ultimo, altrettanto importante, punta sulle vie ciclabili, con la riorganizzazione del sistema esistente attraverso la ricucitura di tratti nevralgici tra loro non connessi, il collegamento ai nuovi approdi e la riqualificazione dei tratti esistenti ammalorati.
Lo studio Sinloc stima che su circa un milione di spostamenti annui, con un tasso di sostituzione costante tra il mezzo privato e il sistema “Metropoli”, in 10/15 anni si potrebbe arrivare a convertire il 7% dei cittadini verso nuove forme di mobilità ecologica con indubbi benefici ambientali ed energetici.
Un piccolo passo in ottica nazionale ed ancor più mondiale, ma comunque significativo per i risultati che potrebbero essere raggiunti con investimenti modesti.

L’arcipelago della Maddalena archipelago in Sardegnia – Immagine di Zsuzsanna Tóth da Pixabay
NESOI: New Energy Solutions Optimised for Islands
Il secondo progetto che vede Sinloc positivamente impegnata sul fronte ambientale ha invece un respiro europeo e mediterraneo, prendendo il nome da divinità dell’antica Grecia: si chiama infatti “NESOI”, che è anche l’acronimo di “New Energy Solutions Optimised for Islands”. In questo progetto, che ha ottenuto il finanziamento della Commissione Europea, Sinloc sarà capofila di un consorzio che, nell’arco di quattro anni, dovrà supportare l’ideazione e l’attuazione di progetti nelle isole europee nel settore delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e della creazione di infrastrutture energetiche. L’impatto sarà quindi rilevante anche per il nostro Paese e, in particolare, per le sue isole, grandi e piccole. NESOI punta, infatti, a nuove e migliori forme di energia, per liberare il potenziale delle isole dell’UE e trasformarle nelle locomotive della transizione energetica europea. Indirizzerà investimenti nel settore dell’energia verde a favore delle 2.400 isole abitate nell’Unione, offrendo loro l’opportunità di testare tecnologie e approcci energetici innovativi, competitivi in termini di costi.
Lo strumento NESOI lavorerà a stretto contatto con il Segretariato per l’energia pulita per le isole dell’UE (Clean Energy for EU Islands Secretariat), fornendo alle amministrazioni locali formazione, supporto tecnico, opportunità di cooperazione e di finanziamento per convertire concretamente i “piani d’azione per l’energia sostenibile delle isole” in impianti di fonti di energia rinnovabile, adeguamenti di infrastrutture edilizie ed energetiche, riduzione delle bollette energetiche, creazione di posti di lavoro locali, ecc. Per raggiungere questo obiettivo, NESOI costruirà una piattaforma digitale e fisica in grado non solo di fornire finanziamenti per i piani di transizione energetica, ma anche di essere punto d’incontro per le isole, dove trovare idee e strumenti organizzativi, tecnici e finanziari efficaci per l’intera catena del valore del progetto. NESOI ha messo in piedi un consorzio di aziende dove Sinloc, da coordinatore, metterà a disposizione sia le sue competenze analitiche e finanziarie che l’esperienza nella gestione e nella facilitazione dell’accesso ai Fondi europei. Attraverso la piattaforma, NESOI mira a mobilitare oltre 20 milioni di euro di investimenti in energia sostenibile entro il 2023, portando a risparmi attesi di energia primaria pari a 440 GWh all’anno.
Insomma, un’iniziativa vincente per entrambe le parti. Per le 2400 isole coinvolte, dove, oggi, l’energia è costosa, inquinante, inefficiente, quasi sempre dipendente da forniture esterne: le isole dell’UE hanno così la possibilità di lavorare insieme per un’energia stabile, più economica e più pulita, per promuovere l’autosufficienza e la lotta contro i cambiamenti climatici i cui effetti sono più forti proprio nei territori isolani a causa, per esempio, dell’erosione delle coste o della scarsità d’acqua.
Per gli investitori e gli operatori dell’energia, dal momento che si prevede che il mercato dell’energia sostenibile crescerà a un tasso annuo del 7,5%, per superare un miliardo di miliardi (un trilione!) di dollari nei prossimi anni, trainato dalla crescente economia mondiale, dai programmi per l’agricoltura sostenibile, da una maggiore consapevolezza sociale, da maggiori incentivi e da una maggiore competitività dei costi nel tempo.
