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Oltre il BIM
Che cosa ci offre il futuro in ambito di progettazione ingegneristicaRiportiamo di seguito la seconda parte dell’intervento che Simone Eandi, Direttore Tecnico di NET Engineering, ha tenuto in occasione del seminario “Esperienze BIM per il futuro delle infrastrutture: la tecnologia al servizio della sicurezza”, organizzato da Nord_Ing in collaborazione con One Team con l’obiettivo di riflettere sullo sviluppo infrastrutturale italiano attraverso l’analisi delle politiche e dei progetti più interessanti in corso di realizzazione con metodologia BIM.
Dopo aver guardato al recente passato e aver analizzato che cosa abbiamo imparato sul nostro modo di progettare, vorrei concentrarmi su ciò che ci offre il futuro della progettazione. Di seguito riporto i 10 aspetti più interessanti e – da un certo punto di vista – più urgenti per coloro che si occupano di progettazione ingegneristica.
1. Che cosa serve davvero a un committente
Me lo sono chiesto molte volte e mi sono dato più di una risposta. Innanzitutto, serve un progettista, ovvero qualcuno che sappia risolvere i problemi e non crearne di nuovi.
In secondo luogo, il committente cerca una soluzione comprensibile, semplice e leggibile a più livelli, pensati per adattarsi alle diverse figure che dovranno agire sul progetto.
Il progetto, infatti, dovrebbe poter essere gestito direttamente dal committente, in modo che possa seguirne lo sviluppo, ma anche gli stakeholder, non essendo necessariamente tecnici, dovrebbero avere la possibilità di comprenderlo per esprimere il proprio punto di vista.
2. Il patrimonio esistente
Abbiamo incontrato clienti che non conoscono l’infrastruttura al centro del progetto e non hanno consapevolezza delle sue caratteristiche allo stato attuale. Questo è gravissimo perché significa che non è in atto un vero e proprio processo di asset management, con conseguenze importanti in diversi ambiti, primo fra tutti quello della sicurezza.
Dal punto di vista progettuale, quando il committente non è aggiornato sullo stato dell’opera è necessario ricorrere a rilievi con laser scanner – anche di lunghe tratte infrastrutturali – permettendo al cliente stesso di aggiornare le proprie informazioni circa la sua stessa infrastruttura.
3. La modellazione geologica 3D
Se ne parla poco in ambito BIM, ma un buon modello geologico 3D è estremamente importante. Spesso il dato esiste, ma non ne esiste un modello 3D. Sfruttando le opportunità offerte dal computational design e da forme evolute di intelligenza artificiale, si ottengono risultati interessanti che potrebbero migliorare in modo sostanziale, per esempio, la progettazione di opere sotterranee.
4. BIM e RAMS
Quello tra il BIM e Rams è un rapporto poco frequentato, perché la modellazione geometrica degli oggetti di un’infrastruttura è sempre più spesso realizzata in ambito BIM. L’approccio Rams, invece, prevede oggetti astratti e non spaziali che devono trovare la loro collocazione nel progetto, in modo da essere evidenti a tutti.
Quindi la sfida è proprio questa: trovare il modo di rendere spaziali oggetti che per loro natura non lo sono.
Credo che il BIM sia una grande opportunità in questo senso, perché può aiutare a definire come si generano gli hazard in funzione delle modifiche al progetto che, strada facendo, possono essere richieste: cambiando il progetto, contestualmente si modificano anche gli hazard, ottimizzando il progetto, si ottimizzano gli hazard. Si tratta, dunque, di una relazione poco valorizzata, ma estremamente interessante.
5. Il generative design
Il generative design è lo step successivo al computational design. Guardando al flusso di progettazione classico, si è partiti da un progetto BIM convenzionale, al quale – sino ad oggi – abbiamo aggiunto forme di computational design, ad esempio utilizzando Dynamo, Grasshopper o strumenti simili.
Grazie al generative design è possibile fare un ulteriore passo avanti: possiamo implementare modelli genetici che, partendo dal nostro progetto, sono in grado di svilupparne delle alternative, eliminando autonomamente tutte le soluzioni che, di fatto, non rispettano i criteri base e mostrandoci solamente il set di soluzioni realmente possibili, che può essere più o meno ampio a seconda del grado di incertezza che abbiamo voluto dare al nostro progetto.
6. La gestione delle responsabilità
È arrivato il momento di consegnare un modello del progetto: non ha più senso consegnarne la versione cartacea. Questo, però, porta con sè una nuova gestione delle responsabilità.
Finché consegneremo il cartaceo – o al meglio un progetto in PDF 3D – possiamo sempre fare la nostra firma e le responsabilità rimangono chiare.
Al contrario, non esiste ancora uno strumento chiaro che definisca le responsabilità davanti a un modello 3D. In questo senso, probabilmente, la tecnologia migliore che ci verrà in aiuto è la blockchain. Ci sono già alcune esperienze in questo ambito estremamente interessanti, nelle quali, grazie alla blockchain, andremo a consegnare modelli di infrastrutture BIM nei quali sono chiare responsabilità e proprietà del dato, altro elemento non poco significativo.
7. Realtà virtuale
Spesso la realtà virtuale viene utilizzata come uno splendido gioco o, nei casi più evoluti, come uno strumento pseudo-comunicativo. Dobbiamo, al contrario, andare oltre l’aspetto ludico, perché la realtà virtuale ha delle grandi potenzialità, ad esempio, per quanto riguarda la formazione dei manutentori o la definizione di procedure e schemi di manutenzione.
Mi preme riportare, a questo proposito, un esempio estremamente significativo. All’interno del tunnel ferroviario del Lötschberg in Svizzera fu sviluppato il progetto di una camera sotterranea in cui erano disposti dei trasformatori elettrici, al di sopra dei quali veniva posizionato il sistema di rilevazione incendi. Il problema fu che per fare manutenzione ai sensori di rilevazione incendi era necessario salire al di sopra dei trasformatori, ma per salire sui trasformatori era necessario interrompere l’esercizio ferroviario, con impatti economici devastanti su una linea in esercizio per circa 20 ore al giorno. Il problema fu risolto spostando in maniera leggermente più defilata il rilevatore incendi, in modo che il tecnico potesse accedervi direttamente.
Tutto questo, probabilmente, si sarebbe potuto evitare se si fosse simulato con la realtà virtuale il sistema di progettazione della manutenzione, posizionando in modo corretto, fin dalla fase di progetto, il rilevatore.
Questo esempio è in grado di mostrare le grandi potenzialità della realtà virtuale in ambito progettuale.
8. Realtà aumentata
È la tecnologia più promettente per il prossimo futuro, grazie allo sviluppo che sta avendo il 5G.
Innanzitutto, la realtà aumentata permette un netto miglioramento nella precisione e nella velocità dei navigatori. In secondo luogo, potremo cominciare a utilizzare sistemi di wayfinding all’interno delle grandi strutture (stazioni, aeroporti, centri commerciali, etc.). Infine, si tratta di un elemento nuovo, estremamente interessante e potente nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture perché, grazie al visore, ma anche grazie al mio tablet o al mio telefono, potrò immediatamente inquadrare l’oggetto che vado a manutenere e ottenere in tempo reale tutte le informazioni sullo stato dell’oggetto stesso.
9. La sicurezza del dato e l’Internet of Things
L’Internet of Things è un altro eccellente settore di sviluppo che verrà sempre più implementato. Al tempo stesso si pone un grossissimo problema dovuto al fatto che un numero sempre crescente di oggetti connessi genera un serio aumento del rischio di vulnerabilità, rischio che non va trascurato.
10. Guardare oltre il BIM
Guardare oltre il BIM significa non solo immaginarne i benefici immediati, ma organizzarne e garantirne la loro fruizione nel tempo. Come possiamo essere sicuri che tra 30 anni tutti i dati di oggi saranno ancora facilmente fruibili? A questo proposito, nella presentazione riportata al termine dell’articolo, ho inserito l’immagine di un floppy disk da 3.5 pollici che mi ricorda una storiella che ho letto recentemente su LinkedIn e che diceva: « l’altro giorno mio figlio è venuto da me e mi ha visto con in mano un dischetto e mi ha detto “Wow papà, sei riuscito a stampare in 3D l’icona di salvataggio di Word” ».
I punti di vista cambiano, il tempo passa, ma il nostro dato deve necessariamente continuare ad essere accessibile.
