L’antica e controversa questione del passaggio delle crociere e delle grandi navi nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, è alla base dell’idea progettuale che prevede la costruzione di nuovo porto passeggeri a Marghera Nord.
Tale progetto è iniziativa delle più importanti realtà dell’engineering veneto – lo studio dell’Arch. Roberto D’Agostino, Technital, NET Engineering e FM Ingegneria – e si caratterizza per una forte visione sistemica.
Si tratta infatti di un progetto che non punta solamente a risolvere il problema delle grandi navi, ma che consente di avviare un processo di sviluppo che interessa l’intero sistema cittadino veneziano.
È innanzitutto un progetto che tiene conto della peculiarità dell’ambiente del capoluogo veneto, e non prevede la necessità di effettuare nuovi scavi in laguna.
Ancora, la costruzione di un nuovo porto a Marghera Nord permetterebbe di avviare un percorso di riqualificazione della zona industriale dismessa situata lungo il Canale Industriale Nord, con un conseguente sviluppo delle aree retroportuali – anch’esse in stato di abbandono e di degrado – e con ricadute economiche per tutta la città.
Ne deriverebbe, indubbiamente, una crescita dei livelli occupazionali: verrebbero, infatti, mantenuti i posti di lavoro oggi esistenti e si creerebbero nuove importanti opportunità di sviluppo dell’attuale Stazione Marittima, che potrebbe mantenere una funzione di porto di alta gamma (navi fino a quarantamila tonnellate e grandi yacht), ed essere in parte convertita in area di sviluppo urbano, con modalità e contenuti da condividere con la città.
Tale sistema a due porti è funzionale agli interventi di potenziamento infrastrutturale già avviati tra Marghera, Mestre e Venezia, e rappresenta il coerente e naturale proseguimento del già avviato ridisegno urbanistico veneziano che valorizza le connessioni tra città d’acqua e città di terra, con la possibilità di innescare un puntuale processo di tracciatura e controllo dei flussi.
È necessario, infine, ricordare che il progetto è pensato in ottica di project financing, e quindi sostanzialmente in grado di autofinanziarsi.