Il Five Borough Food Flow è lo studio pubblicato nell’Ottobre 2016 dalla New York City Economic Development Corporation e dal NYC Mayor’s Office in Recovery & Resiliency. Si tratta di un lavoro di ricerca e indagine dedicato al sistema di distribuzione di cibo a New York, il più grande sistema di distribuzione di cibo negli Stati Uniti.
Ogni anno vengono distribuiti a New York circa 8,6 miliardi di Kg di cibo che, attraverso 42.000 punti vendita, raggiungono gli 8,4 milioni di residenti, i 60 milioni di turisti annuali e le centinaia di migliaia di lavoratori che quotidianamente arrivano in città.
Lo studio si concentra in modo particolare sull’analisi dell’ultimo miglio, ovvero sulla processo che permette di trasportare il cibo dai distributori all’ingrosso ai punti vendita.
Il cibo raggiunge New York attraverso sei centri di distribuzione, il più grande dei quali è Hunts Point Food Distribution Center, che distribuisce annualmente un volume di 2 miliardi di Kg di cibo (metà dei quali raggiunge la città). Questo significa che il 12% del cibo distribuito a NY proviene da Hunts Point. La percentuale cresce quando si tratta di categorie nelle quali il centro di distribuzione è specializzato: 25% dei prodotti agricoli, 35% della carne e circa il 45% del pesce. I principali interlocutori di Hunts Point sono ristoranti e caffé, seguiti dai piccoli negozi e dai grandi supermercati.
Non tutti i centri di distribuzione hanno sede in città. Generalmente, i grandi centri come Hunts Point possiedono una sede a NY se più del 50-60% del loro mercato riguarda la città. Il costo di affitto è, infatti, facilmente controbilanciato dai costi di trasporto. Inoltre, possedere una sede all’interno dei confini cittadini permette, tra le altre cose, di accedere a incentivi pubblici e a una più ampia richiesta di lavoro.

La distribuzione del cibo in base alla tipologia di distributore. Immagine tratta dallo studio “Five Borough Food Flow”.
La supply chain del cibo a NY si caratterizza per la presenza di diverse tipologie di distributori: grandi distributori con network su scala nazionale, la grande distribuzione che serve principalmente i supermercati (grocery), la distribuzione cash-and-carry, i distributori regionali di piccole e medie dimensioni e i grandi magazzini di stoccaggio.
Ogni distributore serve una o più tipologie di punti vendita. Ristoranti e caffé fanno affidamento principalmente sui distributori regionali; le catene di supermercati sono rifornite attraverso la grande distribuzione; gli ospedali e gli hotel ricorrono ai grandi distributori con network nazionale; i piccoli negozi fanno invece riferimento alla distribuzione cash-and-carry e alla grocery, i fast food ai grandi magazzini di stoccaggio e alla distribuzione nazionale.
L’alta frammentarietà della distribuzione del cibo a NY riduce in modo sensibile i rischi del sistema distributivo. Dal momento che nessun centro di distribuzione possiede più del 15% del mercato, il sistema nel suo complesso non può essere significativamente intaccato da un eventuale disagio, ritardo o interruzione da parte di un singolo distributore. Gli altri distributori sono spesso in grado di colmare la carenza generata nel sistema.
I grandi sistemi di distribuzione nazionale o la grocery sono meglio preparate a eventuali interruzioni rispetto alla distribuzione regionale o cash-and-carry, dal momento che possiedono più di una sede all’interno della stessa area territoriale, ciascuna delle quali potrebbe servire la città di NY quando la sede predisposta non dovesse essere in grado di farlo.
Allo stesso tempo, i distributori regionali o cash-and-carry sono in grado di rispondere a potenziali ulteriori richieste dovute all’interruzione del servizio da parte di altri distributori dello stesso tipo.
La gestione ottimale del rischio del sistema di distribuzione risulta essere di particolare importanza soprattutto per ristoranti e caffé, dove viene acquistato quasi il 40% del cibo venduto in città.

Dove viene acquistato il cibo da parte dei consumatori finali. Immagine tratta dallo studio “Five Borough Food Flow”.
La domanda di cibo a New York cresce del 1,6% ogni anno, il doppio rispetto alla media nazionale, pari a 0,7%.
Il lavoro di ricerca interpreta questo fenomeno in modo significativo per quel che concerne il futuro di alcune tipologie di distribuzione. Lo studio ipotizza, infatti, che la distribuzione cash-and-carry accrescerà il proprio mercato, andando a ridurre la percentuale di punti vendita serviti dai distributori regionali.
Lo studio si chiude con una riflessione sui sistemi di trasporto e gli itinerari indispensabili per garantire l’arrivo di ogni genere di bene a New York. La geografia della città implica che il 99% della cosiddetta distribuzione dell’ultimo miglio avvenga tramite camion, i quali possono percorrere un numero limitato di ponti e tunnel cittadini. Per raggiungere i punti vendita, il sistema di distribuzione del cibo fa affidamento su questo genere di infrastrutture: ancora oggi, la combinazione di quattro grandi ponti e due tunnel permette di spostare il 50% del cibo consumato a New York.